giovedì 6 marzo 2008
giovedì 28 febbraio 2008
perchè sanremo è sanremo
i miei momenti high profile
tony hadley con meneguzzi
la tatangelo e michael bolton
i primi due mi hanno fatto ricordare la mia età
gli altri accapponare la pelle...
sabato 9 febbraio 2008
la nobile arte del quoting

da la Repubblica di lunedi 4/2, commento di Edmondo Berselli
"Le notizie rassicuranti sfuggono all'attenzione...nei giorni scorsi è scivolata nel nulla l'entusiasmante notizia secondo cui essere di destra o di sinistra dipende dal codice genetico. C'è il gene conservatore e il gene progressista. Questo risultato sarà utile nella prossima campagna elettorale quando di nuovo verremo accusati di essere comunisti
mercoledì 6 febbraio 2008
ostilità in calo

La mia psicologa dice che secondo gli ultimi test, sono meno ostile nella relazione con le altre persone.
Eccone infatti alcuni esempi accaduti recentemente:
-un programmista osa criticare il mio lavoro mettendomi in guardia sul fatto che certe cose non si fanno mica così, lui fa questo lavoro da un anno io da cinque, il mio sguardo credo gli abbia bruciato la retina. Costui tre secondi prima mi aveva anche chiesto che programma utilizzavo per il montaggio video, davanti all'Avid acceso, ovviamente. E pisticchiando con quelle mani sulla MIA tastiera!!!
-un conoscente mi chiede beh cosa combini? lo guardo con disprezzo; è mercoledì ho la matita per occhi su tutta la faccia, le unghie sporche e le occhiaie che arrivano a terra, i piedi doloranti e la fronte che esplode, l'unico mio desiderio è bere una birra e ascoltare la gente che dice cavolate; è ovvio che sto tutto il giorno a casa con il cane a leggere ricette vegetariane, no?
-Dallo stesso conoscente: ma allora come va con la grafica? ehm, io lavoro nel montaggio... - ah già, e c'è lavoro? -segue silenzio.
- E per rimanere in tema, conosco un collega di una mia amica, che giustifico per il solo fatto che non lavoriamo nello stesso ambiente, quindi magari può anche pensare che il mio lavoro non esista e giustificare quindi la domanda: ah, ma com'è che si chiama il lavoro che fai tu?
martedì 27 novembre 2007
l'ansia
martedì 23 ottobre 2007
asilo nido

Penso al mio luogo di lavoro. Abbastanza grande e con gente che spazia dal laureato con doppio master a personale con la licenza media, e tutti che parlano tranquillamente gli uni con gli altri, eh! Un luogo democratico, in fondo.
Ieri però in un vuoto lavorativo mi sono messa a chiacchierare con una collega-amica e dalle esperienze comuni interne all'azienda è venuto fuori che a livello di rapporti interpersonali siamo alla stregua di un asilo nido.
Vi ricordate voi donne di oggi quando all'asilo il bimbo peste con le ginocchia sporche di fango vi tirava le trecce o vi attaccava la resina delle pigne al grembiulino?
Dove lavoro io succede ancora.
Insomma, siamo una massa di trenta-quarantenni che ancora usa l'insulto giocoso o la provocazione pseudo a doppio senso per attaccare bottone con qualcuno che gli interessa .
Drive in ci ha proprio rovinato, e anche Alvaro Vitali. L'atteggiamento è quello del ragioner Fantozzi che guarda le donnine in tv, con mezza linguetta di fuori e un imbarazzo crescente dentro di sè.
Ok, ma non è che noi del gentil sesso siamo messe meglio. Sempre più infognate nella paranoia ambulante, ci facciamo i problemi per noi stesse, per l'uomo che ci interessa e forse anche per ciò che ne potrebbe pensare sua madre, in caso.
La testa vola oltre a cercare problemi inesistenti o comunque molto lontani, e la possibile ipotetica relazione finisce prima, ma molto prima, perchè chissà, un giorno potremmo litigare per il loculo.
E' stata illuminante in questo senso la risposta di ieri di una mia cara amica che da 4 anni vive dall'altro lato del globo e che per fortuna sua si è skippata il nano e altre cose italiane ma, soprattutto, ha acquisito l'ingenuità ma anche il modo diretto di trattare le relazioni degli australiani.
Ieri a mezzanotte la mia testa vorticava attorno al traumatico quesito: invito questo tizio che mi interessa ma non so che cosa ci voglio fare (una relazione, una one night stand, un semplice caffè) a uscire con me? O è una cosa che non si può fare? E se rifiuta? E se finge un ictus?
La sua risposta è stata: "Beh, dov'è il problema?"
4 parole luminose. Effettivamente, dov'è il problema? Ho 30 anni, diverse esperienze, sono abbastanza indipendente e ho un meraviglioso cane che mi ama. Non cerco un uomo da sposare perchè non ne ho bisogno. Per ora. Ma come è normale ogni tanto i miei ormoni si devono sfogare.
Così come quelli di molti colleghi, che però si scontrano anche loro con chissà quali paranoie interiori.
Non sto promuovendo il libero amore come John Sinclair (anche se sarebbe molto divertente da vedere quanto meno) però cavoli, un pò meno di legacci non ci farebbero male.
mercoledì 26 settembre 2007
retropassività
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