lunedì 27 ottobre 2008

i sentenziatori

Poi uno dà la colpa alla parità dei sessi. Sì, ma infatti parliamo di parità, non inversione di ruoli.
Invece dilaga l'uomo suocera.
Quello che ha sempre il commento brillante su tutto, quello che la sa più lunga, quello che dalla sua esperienza...
Quello che, se una cosa lui non la conosce, beh, allora non ne vale tanto la pena.
E' paura delle novità? Del cambiamento? O semplice pigrizia?
Si tratta di mancanza di pazienza. Nell'ascolto degli altri, che sì diremo tutti una serie di parole inutili tanto per riempire il silenzio, ma forse qualcuno ogni tanto qualcosa di sensato lo sa dire.
Si chiama conversazione.
Invece ti trovi a cercare di conversare con persone, uomini nella fattispecie, in ansia da intervento, che aspettano che tu prenda fiato per liquidarti con una battuta, di solito tratta da un film di Tomas Milian.
E giù risate.
Anche l'assenza di volontà di guardare le cose e apprezzare, senza dover per forza avere un'opinione o esprimere un giudizio.
Invece l'uomo suocera, posseduto dallo spirito del televoto e del commento da blog ti deve dire la sua. Immediatamente.
Ti costringe quindi all'ascolto di una serie di affermazioni noiose, che ti fanno immaginare ed entrare nel ruolo di nuora prima di esserlo, una sorta di allenamento, e l'uomo suocera assume le fattezze di una diabolica Mrs Doubtfire in piena menopausa a cui vorresti strappare la parrucca così per gioco e darla in pasto al primo Rottweiller senza museruola.

(si accendono le luci in una sala cinematografica,
titoli di coda di un film)


-Ti è piaciuto il film?

-Aspetta, ci sono ancora i titoli di coda, ne parliamo fuori.

-Ah, a me non è piaciuto, è inutile fare film del genere,
poi la gente non li capisce.

-Quindi bisogna fare solo Zohan? Sempre?

-No, semplicemente non bisogna fare i film d'autore, tanto la gente non li capisce.

- ...

(si sente un tonfo, quindi un centinaio di
palline di piombo che rotolano, rumorosamente)

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