sabato 22 novembre 2008
Vidioteque-Once
L'altra sera ero in litigio con il mondo, quello maschile ok, normale, quello lavorativo e quello interiore.
Quindi resto a casa e decido che è tempo che mi veda una bella storia d'amore come si deve per farmi capire come girano realmente le cose.
Evito di ripiegare per la centoventesima volta su Harry ti presento Sally o Se mi lasci ti cancello e mi butto su qualcosa di recente: Once
Film irlandese, è stato al cinema Nuovo Sacher di Roma per un bel pò, ne ho letto solo bene
Si può fare.
Inizio la visione e dopo 20 minuti i miei occhi si voltano a guardare a intervalli regolari il timer del lettore per ipotizzare quanto ancora dovrò soffrire.
La storia è la cosa più positiva che esista al mondo.
Immaginate la vostra giornata ideale e moltiplicatela all'ennesima potenza, ecco ancora non avete raggiunto l'ottimismo e la positività che questo film trasuda.
In tutti e 90 i minuti di durata del film non c'è una frizione, tutti si amano, tutti si aiutano, tutti cantano ( evvabbè questo era previsto), un paradiso socialista, direbbe qualcuno.
Faccio degli esempi:
-nello studio di incisione il tempo di contrattazione del prezzo è un decimo di secondo, e il prezzo si abbassa di 1000 (!) euro.
-Il fonico dello studio passa da un atteggiamento dubbioso nei confronti del gruppo a uno di esaltazione nello stesso lasso tempo (forse si intasca i 1000 euro).
-Lui scopre che lei è sposata, ma va bene lo stesso restiamo amici e suoniamo cose bellissime insieme.
-Lei la prima sera che sta con lui viene invitata a restare per la notte, rifiuta offesa ma il giorno dopo è lì pronta a collaborare.
Va bene che l'Irlanda di tutta l'Europa è per ora il posto migliore dove andare a vivere, ok è una favola, ma anche Disney ci metteva la strega cattiva a creare un pò di problemi!
martedì 11 novembre 2008
giovedì 6 novembre 2008
il destino nel titolo
AWAKE-ANESTESIA COSCIENTE
Quale può essere la trama di questo film?
Il tipo va a farsi operare per un'appendicite.
La sua tresca, Jessica Alba, lo accompagna.
Durante l'anestesia l'anestetico non funziona. Bom, lo aprono, tira le cuoia.
Ragioni per andarlo a vedere?
1-Siete amanti e quindi il film giustifica la distrazione completa e la dedizione al pomicio.
2-Siete un coppia recente, le scene più cruente giustificheranno la presa sconsiderata della mano di lui da lei e l'abbraccio protettivo di lui a lei.
3-La soluzione più ovvia; vi piacciono Anakin e Invisible girl. Non siete voi, è il film ad essere sbagliato.
Meno male che esiste olivùd.
mercoledì 5 novembre 2008
lunedì 27 ottobre 2008
i sentenziatori
Poi uno dà la colpa alla parità dei sessi. Sì, ma infatti parliamo di parità, non inversione di ruoli.
Invece dilaga l'uomo suocera.
Quello che ha sempre il commento brillante su tutto, quello che la sa più lunga, quello che dalla sua esperienza...
Quello che, se una cosa lui non la conosce, beh, allora non ne vale tanto la pena.
E' paura delle novità? Del cambiamento? O semplice pigrizia?
Si tratta di mancanza di pazienza. Nell'ascolto degli altri, che sì diremo tutti una serie di parole inutili tanto per riempire il silenzio, ma forse qualcuno ogni tanto qualcosa di sensato lo sa dire.
Si chiama conversazione.
Invece ti trovi a cercare di conversare con persone, uomini nella fattispecie, in ansia da intervento, che aspettano che tu prenda fiato per liquidarti con una battuta, di solito tratta da un film di Tomas Milian.
E giù risate.
Anche l'assenza di volontà di guardare le cose e apprezzare, senza dover per forza avere un'opinione o esprimere un giudizio.
Invece l'uomo suocera, posseduto dallo spirito del televoto e del commento da blog ti deve dire la sua. Immediatamente.
Ti costringe quindi all'ascolto di una serie di affermazioni noiose, che ti fanno immaginare ed entrare nel ruolo di nuora prima di esserlo, una sorta di allenamento, e l'uomo suocera assume le fattezze di una diabolica Mrs Doubtfire in piena menopausa a cui vorresti strappare la parrucca così per gioco e darla in pasto al primo Rottweiller senza museruola.
Invece dilaga l'uomo suocera.
Quello che ha sempre il commento brillante su tutto, quello che la sa più lunga, quello che dalla sua esperienza...
Quello che, se una cosa lui non la conosce, beh, allora non ne vale tanto la pena.
E' paura delle novità? Del cambiamento? O semplice pigrizia?
Si tratta di mancanza di pazienza. Nell'ascolto degli altri, che sì diremo tutti una serie di parole inutili tanto per riempire il silenzio, ma forse qualcuno ogni tanto qualcosa di sensato lo sa dire.
Si chiama conversazione.
Invece ti trovi a cercare di conversare con persone, uomini nella fattispecie, in ansia da intervento, che aspettano che tu prenda fiato per liquidarti con una battuta, di solito tratta da un film di Tomas Milian.
E giù risate.
Anche l'assenza di volontà di guardare le cose e apprezzare, senza dover per forza avere un'opinione o esprimere un giudizio.
Invece l'uomo suocera, posseduto dallo spirito del televoto e del commento da blog ti deve dire la sua. Immediatamente.
Ti costringe quindi all'ascolto di una serie di affermazioni noiose, che ti fanno immaginare ed entrare nel ruolo di nuora prima di esserlo, una sorta di allenamento, e l'uomo suocera assume le fattezze di una diabolica Mrs Doubtfire in piena menopausa a cui vorresti strappare la parrucca così per gioco e darla in pasto al primo Rottweiller senza museruola.
(si accendono le luci in una sala cinematografica,
titoli di coda di un film)
-Ti è piaciuto il film?
-Aspetta, ci sono ancora i titoli di coda, ne parliamo fuori.
-Ah, a me non è piaciuto, è inutile fare film del genere,
poi la gente non li capisce.
-Quindi bisogna fare solo Zohan? Sempre?
-No, semplicemente non bisogna fare i film d'autore, tanto la gente non li capisce.
- ...
(si sente un tonfo, quindi un centinaio di
palline di piombo che rotolano, rumorosamente)
titoli di coda di un film)
-Ti è piaciuto il film?
-Aspetta, ci sono ancora i titoli di coda, ne parliamo fuori.
-Ah, a me non è piaciuto, è inutile fare film del genere,
poi la gente non li capisce.
-Quindi bisogna fare solo Zohan? Sempre?
-No, semplicemente non bisogna fare i film d'autore, tanto la gente non li capisce.
- ...
(si sente un tonfo, quindi un centinaio di
palline di piombo che rotolano, rumorosamente)
martedì 18 marzo 2008
le aziende informano
giovedì 6 marzo 2008
giovedì 28 febbraio 2008
perchè sanremo è sanremo
i miei momenti high profile
tony hadley con meneguzzi
la tatangelo e michael bolton
i primi due mi hanno fatto ricordare la mia età
gli altri accapponare la pelle...
sabato 9 febbraio 2008
la nobile arte del quoting
da la Repubblica di lunedi 4/2, commento di Edmondo Berselli
"Le notizie rassicuranti sfuggono all'attenzione...nei giorni scorsi è scivolata nel nulla l'entusiasmante notizia secondo cui essere di destra o di sinistra dipende dal codice genetico. C'è il gene conservatore e il gene progressista. Questo risultato sarà utile nella prossima campagna elettorale quando di nuovo verremo accusati di essere comunisti
mercoledì 6 febbraio 2008
ostilità in calo
La mia psicologa dice che secondo gli ultimi test, sono meno ostile nella relazione con le altre persone.
Eccone infatti alcuni esempi accaduti recentemente:
-un programmista osa criticare il mio lavoro mettendomi in guardia sul fatto che certe cose non si fanno mica così, lui fa questo lavoro da un anno io da cinque, il mio sguardo credo gli abbia bruciato la retina. Costui tre secondi prima mi aveva anche chiesto che programma utilizzavo per il montaggio video, davanti all'Avid acceso, ovviamente. E pisticchiando con quelle mani sulla MIA tastiera!!!
-un conoscente mi chiede beh cosa combini? lo guardo con disprezzo; è mercoledì ho la matita per occhi su tutta la faccia, le unghie sporche e le occhiaie che arrivano a terra, i piedi doloranti e la fronte che esplode, l'unico mio desiderio è bere una birra e ascoltare la gente che dice cavolate; è ovvio che sto tutto il giorno a casa con il cane a leggere ricette vegetariane, no?
-Dallo stesso conoscente: ma allora come va con la grafica? ehm, io lavoro nel montaggio... - ah già, e c'è lavoro? -segue silenzio.
- E per rimanere in tema, conosco un collega di una mia amica, che giustifico per il solo fatto che non lavoriamo nello stesso ambiente, quindi magari può anche pensare che il mio lavoro non esista e giustificare quindi la domanda: ah, ma com'è che si chiama il lavoro che fai tu?
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